lunedì 10 ottobre 2011

Professione: Grafico. Tra sogno e realtà.

PREMESSA:
Questo post vuole essere uno spunto di riflessione su un'attività in continuo mutamento ed attualmente soggetta ad una sorta di denigrazione, sia da parte di alcuni "addetti ai lavori" (o presunti tali) sia da chi, con questo mondo, non ha niente a che vedere in maniera diretta e magari ha la convinzione che per svolgere questo dannato lavoro sia soltanto necessario essere in possesso di un patentino ECDL o riuscire ad eliminare gli occhi rossi da una foto con Photopixy.


«Ho svolto un'attività nel settore specifico della grafica editoriale... Attraverso quest'attività di libero professionista... mi sono reso conto che era impossibile che le nuove generazioni si preparassero ad una professione che aveva sempre più settori di intervento in zone che nemmeno si era pensato che potessero esistere... Quello che a noi è costato dieci o quindici anni di lavoro, a voi deve costarne uno o due. Ma solo a condizione che noi riusciamo a dare a voi un metodo, un sistema, un'esperienza così libera, così aperta a nuove conquiste che vi metta assolutamente a vostro agio».

Albe Steiner, "Il mestiere di grafico"


L'estratto qui sopra appartiene al libro "Il mestiere di grafico" di Albe SteinerI temi che Steiner affronta nel libro sono attuali ancora oggi (il libro fu pubblicato nel 1978).
In Italia, tra le altre cose, manca una cultura grafica generale, una preparazione solida per poter accedere con creatività e professionalità a questo mondo.



Ecco quindi alcune domande esistenziali:
Chi è il GRAFICO?
Che cosa fa?
Chi può diventarlo?
E soprattutto, perchè chi c'è dentro fino al collo (nella maggior parte dei casi) non riesce a sentirsi soddisfatto nello svolgere questa professione?
Si creano forse false aspettative attorno a questa sfera lavorativa? E se davvero è così sarà colpa della percezione sbagliata di un mestiere che forse non ha più nulla a che fare con la creatività?

Il grafico non é quel professionista che si immagina. Sempre sul set di spot pubblicitari o in fase di illustrazione. Non è un lavoratore che si diverte tutto il giorno sentendosi sempre gratificato, fortunato di fare un “bel”lavoro. 

È semplicemente un professionista che crede in ciò che fa ed è sostenuto da una passione “incrollabile”, in un mercato sempre più difficile.

Il grafico in realtà assomiglia ad un giocoliere che cerca di mantenere in equilibrio vari elementi, tra cui preventivi di spesa, aspetti psicologici, estetici ma anche funzionali.
Solo quando fonde perfettamente ogni elemento del problema e tutto funziona, solo allora potrà ritenersi soddisfatto del risultato ottenuto (ma anche un po’ affaticato per lo sforzo e desideroso dell’altrui comprensione). Non sono cose di poco conto, non é solo gusto estetico.

Un manifesto ben progettato attirerà maggiormente l’attenzione, sarà letto più facilmente e sarà in grado di raddoppiare il numero di potenziali clienti/ricevitori del messaggio, rispetto ad un manifesto anonimo privo di veste grafica.

Non è magia, ma lavoro di bottega. Non è arte, piuttosto creatività, quella del grafico pubblicitario, raggiunta, di anno in anno, con tanto sforzo e voglia di crescere.



Il Grafico: identikit
Il grafico è un professionista della comunicazione visiva. La sua creatività e la capacità di utilizzare i principali strumenti manuali e informatici, nonché la conoscenza dei materiali, gli permettono di operare nel settore grafico e in quello editoriale per realizzare marchi e loghi, curare l'immagine coordinata (intesa come l'insieme di colori, linee e disegni che identificano univocamente un soggetto e costituita, per esempio, dal logo, dai caratteri tipografici, dal colore, dall'impaginazione e presentazione dei vari documenti e dall'impostazione della comunicazione) realizzare packaging, eseguire progetti editoriali e creare manifesti pubblicitari, insegne e punti promozionali all'interno dei negozi.
Requisiti e competenze del Grafico:
Per prima cosa il grafico deve essere un eccellente comunicatore: per comprendere a fondo le richieste dei clienti e per essere in grado di realizzarle in modo efficace.
Un processo questo mediato da competenze tecniche specifiche come la padronanza dei principali software per il trattamento e la creazione delle immagini e un'approfondita conoscenza delle arti grafiche e visive. Ma non solo. Il grafico deve anche possedere solide nozioni in fatto di materiali e loro specifiche, deve essere in grado di abbozzare un progetto di insieme suddividendolo per fasi in modo da poter intervenire nei diversi stadi di avanzamento lavori e, last but not least, deve possedere molta fantasia e creatività.
La capacità di realizzare schizzi a mano libera e di saper tradurre rapidamente in immagini un'idea o un concetto è poi considerato fondamentale dagli esperti del settore, nonostante l'ormai consolidata egemonia dei programmi di grafica computerizzati.

LE TRE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA PERSONALITÀ CHE VENGONO UTILIZZATE NELLO SVOLGIMENTO DELL'ATTIVITÀ LAVORATIVA.
Prima caratteristica della personalità

Artistico

Creativa, emotiva, espressiva, impulsiva, intuitiva, sensibile, originale, è dotata di immaginazione
Seconda caratteristica della personalità

Investigativo

Analitica, curiosa, accurata, precisa, desiderosa di sapere, riflessiva, logica, ha fiducia nelle proprie capacità intellettuali
Terza caratteristica della personalità

Realistico

Diretta, concreta, stabile, pratica, perseverante, semplice, adattabile, privilegia la manualità



LE ATTITUDINI SONO INVECE LE CARATTERISTICHE COGNITIVE, FISICHE, SENSORIALI E PERCETTIVE DELL'INDIVIDUO CHE INCIDONO NELLO SVOLGIMENTO DELLA PROFESSIONE E NELL'ESECUZIONE DEI COMPITI E DELLE ATTIVITÀ LAVORATIVE CONNESSE.




Originalità
Attitudine a produrre idee insolite e argute su questioni o situazioni date o a individuare soluzioni creative per risolvere un problema

Discriminazione dei colori
Attitudine a contrapporre o a rilevare differenze fra colori, comprese sfumature e luminosità

Produzione di idee
Attitudine a presentare un elevato numero di idee su un argomento (è importante il numero di idee, non la qualità

Comprendere comunicazioni in forma orale
Attitudine ad ascoltare e comprendere informazioni ed idee presentate in forma parlata

Visualizzazione
Attitudine ad immaginare come sembrerà qualcosa dopo averla spostata o quando le sue parti verranno spostate o riorganizzate



Percorso di studi: quale il migliore?
Oltre alla passione e alla creatività, come visto prima per diventare un professionista di valore è necessario acquisire specifiche competenze tecniche. Per incominciare, allora, si può frequentare uno dei tanti istituti professionali a indirizzo grafico pubblicitario presenti nelle diverse regioni italiane. In alternativa ci si può orientare verso il liceo artistico o i nuovi indirizzi scolastici che si occupano di arti visive e comunicazione pubblicitaria.
A livello universitario, invece, i vari poli nazionali offrono facoltà di design caratterizzate da orientamenti differenti (comunicazione, design, archittetura...) ed è necessario consultare i siti e i programmi didattici dei singoli atenei per trovare il percorso più affine ai propri interessi. Esistono anche alcune scuole private come per esempio la Scuola Internazionale di Comics e l'Istituto Europeo di Design (IED).
Un'alternativa è rappresentata dai corsi di varia durata indetti da soggetti privati e statali nelle singole regioni e città, oppure ci si può impegnare e dedicare il più vasto lasso di tempo possibile portando avanti studi autodidattici (in questi termini internet, riviste e libri specializzati si rivelano ottimi strumenti).



Primi passi e crescita professionale
Avere una buona preparazione tecnica e ottime conoscenze teoriche è senza ombra di dubbio un valido punto di partenza, ma mai come in questo settore sono fondamentali la pratica e la possibilità di confrontarsi con altri professionisti. Subito dopo le superiori e durante (l'eventuale) successivo percorso di specializzazione è dunque molto importante iniziare a lavorare presso agenzie di pubblicità o divisioni marketing e comunicazione di qualche azienda. All'inizio di solito si parte con uno stage (il più delle volte non retribuito) e poi possono seguire i primi contratti a progetto su questa o quella commessa. Una volta che si è raggiunta una buona preparazione è possibile iniziare un'attività di free lance come libero professionista con partita IVA oppure lavorare come dipendente.
ESEMPI DI PROFESSIONI:
- cartellonista pubblicitario
- creatore di bozzetti per pubblicità
- disegnatore cartellonista
- disegnatore pubblicitario
- grafico creativo
- grafico pubblicitario

- grafico editoriale


Compiti e attività specifiche del Grafico:
- tradurre le richieste del cliente in un progetto grafico
- impaginare testi o immagini
- preparare una proposta iniziale per il cliente (schizzi, bozzetti, ecc.)
- curare i rapporti con i clienti
- elaborare le immagini
- illustrare il lavoro svolto al cliente
- realizzare il prodotto definitivo
- analizzare o individuare le esigenze del cliente
- mandare in stampa i materiali
- organizzare il lavoro o le attività
- ricercare documentazione iconografica (immagini, foto, loghi, ecc.)
- imballare o confezionare il prodotto finito
- organizzare/partecipare a riunioni
- verificare la qualità del lavoro svolto
- apportare modifiche in corso d'opera
- curare i rapporti con i fornitori
- curare lo sviluppo di immagini aziendali
- tenere contatti per posta, per telefono o per e-mail
- curare i rapporti con i mezzi di informazione
- realizzare campagne pubblicitarie
- redigere preventivi o offerte tecniche per il cliente
- studiare e aggiornarsi
- svolgere attività editoriale





continua...